Hai mai pensato di progettare il salto di qualità per alla tua attività offline o online? Certo, di metodi ne troverai quanti ne vuoi e anche tra di loro molto diversi. Da un certo punto di vista c’è chi la vuole un po’ cotta e un po’ cruda, modi di intendere differenti, ci mancherebbe. Comunque, posso affermare che a tutt’oggi la pubblicità online, nel classico senso del termine, se fatta bene, funziona.
Perché tutto questo preambolo? Perché voglio introdurti a uno strumento che se usato con precisione e strategia è molto potente. Ovviamente non sto parlando di un’arma nel senso letterario del termine ma di una piattaforma pubblicitaria per metter in mostra il tuo sito o qualche altro elemento o prodotto del tuo sistema di business. Ecco, è qui che ti voglio, perché tramite questa guida scoprirai o conoscerai ancora meglio Google Ads (ex AdWords).
Da qui in avanti cercherò di approfondire tutto il suo ecosistema per sviscerare tutti i suoi aspetti più importanti e renderli, per lo meno, i più chiari possibili. Iniziamo!
Che cos’è Google Ads
Google Ads, denominata in principio Google AdWords, è una piattaforma creata da Google il 23 ottobre del 2000 che permette agli utenti e aziende di pubblicare annunci pubblicitari su varie reti, destinazioni e luoghi sul web.
La piattaforma – anzi multipiattaforma – utilizza una rete avanzata e sofisticata di algoritmi ( il cosiddetto machine learning) per determinare i vari aspetti e settaggi delle campagne pubblicitarie di marketing che fanno parte del largo mondo di Google advertising.
Ma facciamo un piccolo passo indietro. Innanzitutto dovresti capire cos’è il motore di ricerca Google e perché è così importante insieme a Google Ads. Per esempio in Italia, una persona su due compie delle ricerche su Google prima di acquistare qualcosa. Ripetiamo: una persona su due. Inoltre, il motore di ricerca californiano detiene, all’incirca, il 90% delle quote di mercato mondiali per quanto riguarda l’universo search engine. Infatti, è il leader incontrastato di settore e basa la sua missione sulla soddisfazione degli utenti, inerente alle loro ricerche (il famoso intento di ricerca) e il loro bisogno di porre domande direttamente al database di Google.
A questo punto è palese come tu sia di fronte a un gigante e, data la sua mole, davanti a un incredibile quantità di opportunità e strumenti di marketing, tra cui Google Ads, ma potremmo citare, ad esempio, anche Google Analytics o Google Search Console.
A cosa serve Google Ads
Lo scopo principale della multipiattaforma, detto molto semplicisticamente, ad esempio, è quello di far arrivare il tuo sito in prima pagina attraverso degli annunci pubblicitari costruiti da te stesso o da un’agenzia pagando una determinata somma di denaro direttamente a Google. Attenzione: non esiste una cifra predeterminata o preconfezionata per assicurarti il successo, come non esiste un metodo assicurato per realizzare i tuoi obiettivi.
Su Google Ads la fanno da padrone la strategia, l’osservazione, l’ottimizzazione e altri aspetti cardine che vedremo successivamente.
Comunque, lo scopo di Google Ads non è solo posizionare un sito nella prima pagina della Serp ma anche sponsorizzare i tuoi prodotti e servizi su altre destinazioni. Ad esempio puoi diffondere il tuo verbo di business attraverso banner pubblicitari sui siti che aderiscono alla piattaforma di Google AdSense o anche sulla piattaforma di YouTube, sempre tramite inserzioni progettate ad hoc mentre gli utenti stanno facendo ricerche o stanno guardando altri video, più o meno correlati.
Tuttavia le possibilità pubblicitarie non finiscono qui e questo è stato solo un piccolo assaggio per farti capire di cosa stiamo veramente parlando. Ma continuiamo.
Come funziona Google Ads
Per capire il funzionamento di Google Ads vi è il bisogno di partire dalle fondamenta della struttura di tutta la multipiattaforma. In che senso? Principalmente, alla base di tutto, vi è il tuo account Google Ads (vedremo dopo come crearlo, non preoccuparti) relativo alla tuo account Google. Successivamente, appena sarai approdato sul sito madre potrai creare le tue campagne, con i tuoi gruppi di annunci e gerarchicamente anche gli annunci. Questi elementi te li spiegherò sempre successivamente in maniera accurata.
Comunque, oltre alla struttura, vi è un principio secondo cui Google Ads posiziona i tuoi annunci in vari luoghi sul web. Solitamente tale principio viene guidato dal tipo di offerta in relazione ai termini di ricerca e alle parole chiave. Infatti, il funzionamento che spinge il posizionamento degli annunci è a base d’asta, quindi chi offre di più, su una certa keyword, conquisterà le migliori posizioni nella SERP non organica e per maggior tempo.
Certo, sembra abbastanza semplice, ma per ottenere tutto ciò devi considerare numerosi fattori che analizzeremo a breve con la dovizia che meritano.
Creazione account Google Ads
Per creare il tuo personale account Google Ads puoi farlo attraverso, come già accennato, tramite un account Google collegato a un account email su Gmail. Alla fin fine la procedura è molto semplice, basta seguire delle semplici indicazioni e la metà del lavoro è già fatto. A questo punto, con il tuo nuovo account nuovo di zecca, devi andare su “Inizia Ora” sulla multipiattaforma di Google Ads e avviare il processo per la creazione dell’account.
In questa fase dovrai cliccare su “Nuovo Account Google Ads” e ti verrà consigliato di creare una campagna intelligente ma potrai ovviare a questo passaggio cliccando giù su “Passa alla modalità esperto“. Nella nuova pagina, in basso a sinistra, sotto gli obiettivi della campagna, puoi cliccare su “Crea un account senza una campagna” e andare avanti. Arrivato qui dovrai solamente aggiungere le informazioni relative alla tua attività commerciale e praticamente avrai finito. Adesso è il momento di esplorare il tuo account Google Ads per configurarlo al meglio.
Eliminare account Google Ads
Ovviamente se non avrai più bisogno di uno strumento così potente come le ads su Google, l’azienda di Mountain View ti da la possibilità di eliminare il tuo account. La sua eliminazione comporta l’immediata pausa di tutte le tue campagne e la momentanea chiusura di tutti gli elenchi remarketing, incluso quelli di Customer Match (li incontreremo più giù). Se vi sono dei fondi non spesi all’interno dell’account saranno rimborsati entro 1-3 mesi.
Per chiudere un account basta seguire cinque step semplicissimi:
- Accedi sul tuo account Google Ads;
- clicca su “Strumenti e Impostazioni” in alto a destra;
- su “Impostazione” clicca su “Preferenze“;
- clicca su “Stato Account“;
- attendi l’espansione della tendina e clicca su “Cancella il mio account“.
È da ricordare che puoi sempre riattivare il tuo account quando vuoi, rifacendo la procedura appena sopra descritta ma invece di trovare “Cancella il mio account” troverai “Riattiva il mio account”.
Fatturazione e pagamenti Google Ads (AdWords)
Sempre all’interno della sezione Strumenti e Impostazioni del tuo account puoi trovare la sezione Fatturazione. Qui è possibile consultare il riepilogo dei tuoi pagamenti e delle fatturazioni ma anche scaricare le fatture Google Ads relative alle tue spese per le campagne effettuate. Inoltre, hai la possibilità di avere a portata di clic e di gestire le transazioni, i documenti, le promozioni e le impostazioni dei dati fiscali. Tutto questo in una sola sezione compatta e ben ordinata dove nulla è lasciato al caso.
Ma come funzionano i pagamenti su Google Ads?
Hai due possibilità: i pagamenti automatici e i pagamenti manuali. Quest’ultimi sono effettuabili solo dopo aver impostato dei metodi di pagamento Google Ads, quindi aver collegato un conto bancario, una carta di credito/debito oppure il tuo conto PayPal.
Gli addebiti per i pagamenti automatici avvengono regolarmente una volta al mese al raggiungimento di uno scaglione predefinito, mentre per i pagamenti manuali puoi semplicemente procedere in autonomia ma rispettando, ovviamente, le scadenze.
Tipologie di obiettivi campagna Google Ads
Indipendentemente dal posizionamento che vorrai ottenere per la tua campagna dovrai scegliere un obiettivo finalizzato alla strategia su Google Ads. Ma in che senso? Se stai cercando di vendere i tuoi prodotti, spingere i tuoi servizi, la tua app o il tuo negozio fisico devi sapere che hai uno slot di scelte che ti permetteranno di ottimizzare automaticamente la tua campagna in base agli obiettivi già citati e non solo.
Infatti, prima di entrare nel vivo della creazione di una campagna vera e propria (ci arriveremo) è bene individuare il tuo obiettivo di marketing per il quale ti stai adoperando e concentrarti su di esso per i prossimi step di configurazione.
Però al di fuori degli obiettivi canonici puoi sempre impostare una campagna senza obiettivo. Questo non vuol dire che non sarà funzionale rispetto le altre, anzi potrai settarla affinché possa funzionare attraverso dei parametri e degli aspetti (li vedremo sempre giù) che sceglierai dopo aver ottenuto una certa esperienza e aver sperimentato una robusta pratica nel tempo.
Adesso vedremo nel dettaglio i vari tipi di obiettivi di campagne Google Ads e le sue funzionalità specifiche. Iniziamo.
Gli obiettivi di marketing per la tua campagna attualmente disponibili sono:
- Vendite: campagne per incentivare le vendite online o in negozio, al telefono e dalla tua app;
- Lead: campagne per acquisire contatti o per effettuare conversioni presso chi ha visitato il tuo sito web;
- Traffico sul sito web: campagne per spingere gli utenti a visitare il tuo sito web e generare un pubblico da utilizzare anche per il remarketing;
- Considerazione del prodotto e del brand: campagne per far conoscere i tuoi prodotti o servizi;
- Notorietà del brand e copertura: campagne per raggiungere una più ampia fetta di pubblico e consolidare la consapevolezza (awareness) del tuo brand;
- Promozione della tua app: campagne per intensificare il download, la preregistrazione e la vendita della tua app;
- Promozioni e visite ai negozi fisici locali: campagne per incentivare la visita a un negozio fisico anche tramite coupon e promozioni sconto;
- Campagna senza obiettivo: se scegli questa impostazione potrai impostare la campagna come meglio credi e settare tutti i suoi aspetti attraverso la tua esperienza. Infatti, la scelta di questa impostazione è consigliata per utenti, più o meno, esperti o che sappiano muoversi all’interno della piattaforma con un intento ben preciso.
Tipi di campagne Google Ads (AdWords)
L’analisi degli obiettivi delle campagne ti ha reso più chiaro come potresti ottenere diversi risultati a fronte di diversi intenti. Ma dove appariranno i tuoi annunci? È presto detto e lo analizzeremo in questa sezione, entrando nel dettaglio delle tipologie di campagne con il loro posizionamento, gli aspetti e le impostazioni, più o meno, differenti per ogni campagna.
Campagna sulla rete di ricerca
La campagna search è per eccellenza la tipologia di campagna più classica tra quelle che leggerai in questa guida AdWords Ads Google ma ha in sè delle grandi potenzialità. Praticamente “acquisti” delle parole chiave affinché i tuoi annunci appaiano nella Serp di Google, nella parte superiore o inferiore della pagina dei risultati organici della prima pagina.
Tutto il sistema della multipiattaforma è settato con un sistema ad asta e altri parametri qualitativi (che analizzeremo di seguito), i quali permettono agli annunci di apparire per determinate ricerche, quest’ultime determinate dalle keyword che sceglierai accuratamente durante la creazione della campagna di ricerca.
Comunque, gli annunci appariranno sotto forma testuale – con accanto, sulla sinistra, scritto “Annuncio” – con in aggiunta altre estensioni come, ad esempio, la chiamata telefonica, i dati strutturati e/o i sitelinks (i link al sito). Inoltre, gli annunci possono comparire nei siti partner di Google, cioè altri siti facenti parte del suo ecosistema come Google Immagini, Google Maps, Google Play e altri siti esterni non facenti parte del motore di ricerca.
Campagna Display
Con questo tipo di campagna puoi sfruttare l’immensa rete display che gravita attorno a Google. Ma cos’è la rete display? È una rete a cui appartengono milioni di siti e prodotti in tutto il mondo, tra cui YouTube, Gmail, app e altri siti partner di Google. Infatti, i tuoi annunci potranno apparire in questi “luoghi” della rete e saranno visti dagli utenti in base al loro profilo target e dalla tipologia tematica, ad esempio, del sito facente parte della rete display.
Facciamo un esempio: se per un determinato periodo di tempo hai fatto ricerche su stampanti a colori o sei stato su siti che vendono suddetti prodotti, molto probabilmente quando atterrerai su un sito delle rete display o su YouTube ti verranno proposti degli annunci in linea con le stampanti a colori o riconducibili a quest’area tematica.
Ma come sono strutturati gli annunci della rete display?
A differenza degli annunci sulla rete di ricerca, gli annunci in questione sono formati da una parte grafica (immagini, loghi o video) e da una tradizionale parte testuale dove potrai inserire delle descrizioni utili all’utente o del copy persuasivo se per esempio l’annuncio è destinato alla vendita di un prodotto o servizio. Le immagini e i loghi ti serviranno per creare degli annunci graficamente adagiati su dei banner o, come già detto, sui video. Questa esperienza visuale ti permetterà di strutturare degli annunci sponsorizzati più accattivanti rispetto alla rete di ricerca.
Tuttavia, quella fin sopra descritta è la campagna display standard ma Google Ads ti da la possibilità di utilizzare un’altra tipologia di campagna display, quella intelligente. Analizziamola.
Campagna Display Intelligente
Se sei alle prime armi e vuoi che la tua campagna abbia un alto rendimento, la campagna display intelligente può sicuramente fare al tuo caso. Puoi pubblicare gli annunci su tutta la rete display di Google per raggiungere un’ampia base di clienti interessati ai tuoi prodotti e servizi e individuarne degli altri in tutte le fasi del ciclo di acquisto.
Per farti raggiungere certi obiettivi, Google Ads utilizza determinate tecnologie per ottimizzare automaticamente le campagne. Infatti, è possibile impostare i tuoi annunci attraverso:
- le offerte automatiche: le campagne vengono ottimizzate automaticamente tramite il CPA Target (costo per acquisizione) per farti ottenere il miglior valore possibile in base alle offerte poste nelle aste dei singoli annunci. Il risultato è ottenere le maggiori probabili conversioni da ogni singola asta.
- il targeting automatico: dal momento della pubblicazione, i tuoi annunci verranno targetizzati automaticamente per raggiungere la platea più ampia in linea con il suo profilo e i suoi interessi. Questo sta a significare che non dovrai impostare manualmente nessun target di pubblico, infatti gli annunci saranno posizionati per ottenere più entrate e conversioni proporzionalmente al budget impiegato.
- la creazione automatica degli annunci: i tuoi annunci vengono creati in maniera automatica utilizzando come punto di partenza gli elementi che avrai messo a disposizione come le immagini, i video, i loghi e il testo. A questo punto gli annunci migliori e che rendono di più si adatteranno velocemente negli spazi della rete di Google Display per rendere di più.
Campagna video su YouTube
Le campagne video Google Ads ti danno la possibilità di posizionare i tuoi annunci sulla piattaforma video – di proprietà di Google, ricordiamolo – più famosa e maggiormente diffusa sul web. Gli annunci video sono, in una certa maniera, simili agli annunci search, con la differenza sostanziale che nei primi utilizzerai dei contenuti video, mentre nei secondi, come abbiamo visto, puoi utilizzare dei contenuti testuali per sponsorizzare il tuo brand, i tuoi prodotti e/o servizi.
I posizionamenti dove potrai pubblicare gli annunci video sono essenzialmente tre:
- Sulla SERP della prima pagina di Google (tra gli annunci), aggirando la SEO e i posizionamenti organici;
- direttamente sulle piattaforme di YouTube e YouTube Tv;
- sugli annunci della rete Display.
Dal punto di vista dei formati degli annunci video potrai attingere a un ampio ventaglio di scelte per coinvolgere al massimo gli utenti interessati al tuo business e perché no convertirli in clienti duraturi. Inoltre, potrai anche posizionare i formati video su YouTube e su altri partner video di Google. Come sempre analizziamoli attraverso una panoramica semplice ma allo stesso tempo esaustiva:
- Annunci in-stream ignorabili: vengono mostrati all’inizio, durante e dopo i video di YouTube che vuoi visualizzare. Tuttavia, dopo cinque secondi, l’utente può scegliere di skippare (saltare) l’annuncio. Non ti è capitato infinite volte di farlo? Sì, anche a me;
- Annunci in-stream non ignorabili: sono identici ai precedenti ma con la differenza che puoi far visualizzare il video nella sua interezza; durano, più o meno, quindici secondi e non vi è l’opzione per saltare il video;
- Annunci Bumper: sono annunci creati ad hoc per raggiungere più clienti possibile e aumentare la consapevolezza (awareness) del tuo brand o progetto. Questi annunci durano solamente sei secondi ma il contenuto di solito è molto incisivo, finalizzato per marchiare a fuoco la memoria di chi sta visualizzando il video. Questa tipologia di annuncio non è skippabile;
- Annuncio video in-feed: questa tipologia viene visualizzata esclusivamente sulla piattaforma di YouTube, mentre gli utenti sono in procinto di scoprire altri contenuti a cui sono interessati. Quando l’utente clicca sulla miniatura del tuo annuncio, il contenuto video viene riprodotto e visualizzato sulla pagina di visualizzazione in cui si trova in quel momento o sul suo canale YouTube;
- Annunci Outstream: questi annunci, invece, sono progettati per essere visualizzati solamente su dispositivi mobile come smartphone e tablet e vengono pubblicati su siti web e app partner di Google. I formati degli annunci sono strutturati affinché l’utente possa cliccarci sopra con estrema facilità e facilitare la notorietà del tuo brand anche oltre il bacino di utenza di YouTube.
Obiettivi delle campagne video YouTube su Google Ads
In base ai tuoi propositi di marketing anche in questa tipologia di campagna (ma ovviamente anche nelle altre) puoi scegliere un obiettivo, utile a determinare la finalità insita nei tuoi annunci e dove convogliare l’intento specifico degli utenti.
Per le campagne video puoi scegliere tra cinque obiettivi e successivamente optare anche per il sottotipo di campagna da utilizzare per comprendere come raggiungere gli utenti, dove viene pubblicata e quali formati di annunci puoi adoperare. Analizziamo gli obiettivi e i relativi sotto tipi di campagna nel dettaglio:
- Vendite: puoi incentivare le vendite o le conversioni dei tuoi prodotti verso quegli utenti i quali non conoscono il tuo brand o viceversa verso chi ha già visitato il tuo sito. In questo obiettivo rientra il sottotipo di campagna Genera Conversioni;
- Lead (Contatti): puoi far conoscere i tuoi prodotti o servizi invitando gli utenti a iscriversi a una newsletter o lasciare i propri contatti in un form adatto per la situazione. Anche per questo obiettivo puoi utilizzare il sottotipo di campagna Genera Conversioni;
- Traffico sul sito web: spingi o invogli gli utenti a visitare il tuo sito web. Sottotipo di campagna di riferimento: Genera Conversioni;
- Considerazione del prodotto e del brand: invoglia i tuoi potenziali clienti o chi ha già avuto modo di interagire con la tua attività a prendere in considerazione, adesso o in futuro, i tuoi prodotti o servizi mentre fanno ricerche e/o acquisti. Sottotipi di campagna di riferimento: Influenza la considerazione, Shopping (che analizzeremo di seguito) e Sequenza di annunci;
- Brand awareness e copertura: qui puoi far in modo che i tuoi potenziali clienti, nel maggior numero possibile, prendano in considerazione il tuo brand e così facendo si possa aumentarne la consapevolezza anche tra segmento più pertinenti di pubblico. Sottotipi di campane di riferimento: Campagne di copertura video, Oustream e Sequenza di annunci.
Campagna Shopping Google Ads
La campagne Shopping rappresentano uno dei punti di forza del vasto mondo advertising Google. Attraverso di esse puoi creare annunci per sponsorizzare dei gruppi formati dai tuoi prodotti, targettizzandoli per determinati segmenti di pubblico. Gli annunci appariranno, nella sezione Shopping di Google, nella rete di ricerca sopra i primi risultati organici, sulla rete Display e su siti web partner di Google, a tutti quegli utenti/clienti che stanno ricercando determinati prodotti in linea con la tua offerta.
Gli annunci Shopping sono formati, oltre che da una parte testuale, anche da un’immagine o foto, da un prezzo e dal nome del negozio. Tuttavia, prima di poter avviare una campagna, dovrai inserire tutti i prodotti, facenti poi parte degli annunci, all’interno del Google Merchant Center. Infatti, una volta inseriti in questa sottospecie di piattaforma, potrai inserirli successivamente nelle tue campagne e far dialogare il feed di dati del Merchant Center con Google Ads.
All’interno del Merchant Center puoi anche suddividere i prodotti per categoria, marca e tipologia di prodotto, così da avere una sorta di inventario sempre ben organizzato da poter utilizzare ogniqualvolta volessi creare una nuova campagna per raggiungere milioni di clienti.
Da tutto ciò puoi intendere come le campagne Shopping siano molto indicate per chi vende prodotti attraverso un e-commerce ma anche per chi vuole spingere alla vendita i propri prodotti locali o in negozio. Tutti i dati che inserisci nel Merchant Center, oltre alle classiche parole chiave, determinano la posizione del tuo annuncio e la risposta dei annunci alle query di ricerca degli utenti.
Comunque, per poter sponsorizzare i tuoi prodotti puoi avvalerti di due tipologie di annunci Shopping. Analizziamole sempre insieme:
- Annunci Shopping Prodotto: con questi annunci puoi visualizzare i tuoi prodotti attraverso i dati inseriti nel Merchant Center. Inoltre, puoi spingere il coinvolgimento alla vendita inserendo le recensioni, le valutazioni dei clienti con le stelline e delle offerte o sconti promozionali;
- Annunci di prodotti disponibili localmente: qui i prodotti vengono visualizzati attraverso gli annunci creati combinando i dati prodotto e i dati dell’inventario del Merchant Center. Sulla Serp verranno visualizzati, ovviamente, i tuoi prodotti ma anche i dati del tuo negozio e quando un utente cliccherà sull’annuncio, visualizzerà la tua vetrina locale dove potrà conoscere la disponibilità dei prodotti, gli orari di apertura e l’indirizzo fisico della tua attività.
Campagne per app
Le campagne Google Ads ti danno anche la possibilità di promuovere la tua app, prima, durante o dopo il lancio della stessa. Gli annunci di promozione saranno pubblicati sulle maggiori piattaforme partner di Google come la rete di ricerca e display, Google Play, YouTube, e Discover sulla ricerca di Google.
Per creare gli annunci Google Ads si servirà delle informazioni e degli elementi già presenti sullo store della tua app, così da creare e posizionare automaticamente degli asset di annunci in diversi formati e reti. In primis, però, dovrai fornire un testo, un budget e un’offerta per iniziare la campagna e la località e la lingua relative agli annunci.
Google consiglia vivamente anche di fornire un’immagine orizzontale, un video verticale e/o orizzontale e degli asset in Html5. Così facendo la piattaforma di advertising elaborerà e pubblicherà le migliori combinazioni di annunci, scegliendo infine quelli che rendono maggiormente senza un’ottimizzazione esterna del rendimento.
Come per alcune tipologie di campagne, anche in questo caso abbiamo dei sottotipi di campagne focalizzate su azioni e strategie di offerta diversificate. Ecco, continuiamo e vediamole anch’esse nel dettaglio:
- Installazioni di app: attraverso questo sottotipo di campagna puoi incentivare gli utenti che visualizzano i tuoi annunci ad effettuare il download della tua app. Per massimizzare questo obiettivo puoi ottimizzare il rendimento targetizzando al meglio gli annunci spingendo gli utenti ad effettuare il massimo delle conversioni in-app;
- Coinvolgimento in app: puoi anche creare un coinvolgimento accattivante per convogliare gli utenti su una pagina di destinazione ben specifica;
- Preregistrazione di app: prima di pubblicare una nuova app o un nuovo gioco puoi richiedere la preregistrazione sulla piattaforma di Google Play. A questo punto puoi creare una campagna Google Ads per app esclusivamente per titolo; se un utente clicca sull’annuncio avrà la possibilità di preregistrarsi all’app o al gioco direttamente sul Play Store.
Campagna Locale
Se la tua attività di business si trova anche offline le ads su Google possono sicuramente darti una mano per farti trovare da possibili clienti mentre stanno ricercando attività simili alle tue. Le campagne locali, infatti, forniscono le informazioni necessarie su come e quando visitare il tuo negozio. Tutto questo avviene perché i tuoi annunci vengono pubblicati sulle maggiori reti partner di Google, come la rete di ricerca, Google Maps, YouTube e la rete Display.
Basta fornire a Google la tua sede, un budget e alcuni asset, successivamente, attraverso il machine learning, la piattaforma pubblicherà gli annunci nelle migliori posizioni possibili per attrarre dei visitatori attraverso le chiamate, indicazioni stradali e visite in negozio. Ovviamente la sede che fornirai dovrà essere collegata al tuo account Google My Business e impostare in un secondo momento un raggio geografico d’azione da dove poter attrarre clienti.
Campagna Intelligente (Smart)
Le campagne intelligenti sono state create fondamentalmente per chi si approccia per la prima volta alla multipiattaforma di Google Ads e vuole creare una campagna efficace anche in soli quindici minuti. Potrai, infatti, impostare tutti i tuoi annunci senza per forza avere a che fare con funzioni avanzate in modalità esperto. Quindi, anche se non sei un marketer o un advertiser professionista questa tipologia di campagna può fare al caso tuo.
Le campagne intelligenti saranno visualizzate sempre sulle maggiori reti partner di Google, come quelle già sopracitate, e potrai sfruttarle per diversi obiettivi come visite al negozio, chiamate, maggiore consapevolezza del tuo brand e conversioni sul sito. Devi solo configurare i tuoi annunci con dei testi, un budget, le parole chiave (ne parleremo dettagliatamente a breve) e definire degli asset. Niente di nuovo sotto al sole ma la facilità della loro impostazione ti permette di andare dritto al punto delle tue finalità di marketing.
Se un utente cerca delle frasi o chiavi correlate alla tua attività, quest’ultima verrà visualizzata nei risultati di ricerca tramite gli annunci che hai configurato senza dover metter mano ad attività di gestione ricorrenti. Interessante, no?
Campagna Performance Max
Le campagne Performance Max sono una new entry rispetto a tutte le altre tipologie di campagna. Sono molto indicate per chi vuole integrare in una sola campagna tutta la rete di Google e focalizzare i risultati sugli obiettivi. Infatti, sfruttano al loro vantaggio tutte quelle strategie automatiche che si celano dietro il nome di Smart Bidding, con il quale è possibile incrementare il numero e il valore delle conversioni attraverso l’ottimizzazione automatica del rendimento su vari canali.
Le strategie dello Smart Bidding combinano le tecnologie di automazione di Google per, ad esempio, l’ottimizzazione del budget, offerte, segmenti di pubblico, creatività e tanto altro, a seconda dei tuoi obiettivi pubblicitari, degli asset creati e anche feed di dati forniti da te.
È indicato utilizzarle quando hai obiettivi molto specifici, vuoi incrementare al massimo il rendimento e non hai particolari limiti sul canale su cui vuoi pubblicare gli annunci oppure vuoi ottenere una copertura e un valore di conversione maggiori rispetto alle sole campagne sulla rete di ricerca basate sulle parole chiave.
Comunque, è bene ricordare che la Performance Max è selezionabile solo se gli obiettivi della campagna specifica sono “Vendite”, “Lead” o “Promozioni e visite ai negozi locali”.
Campagna Discovery
Le campagne Discovery sono adatte per quegli utenti che sono propensi a scoprire il tuo brand, i tuoi prodotti e/o servizi. Grazie alla loro capacità di raggiungere una ampissima fetta di pubblico, stiamo parlando di circa tre miliardi di persone, rappresentano uno strumento molto utile per proporre, ad esempio, un nuovo lancio di un marchio appena nato sul mercato.
Questa tipologia di campagne sfrutta molto bene i feed della home page di YouTube e la piattaforma di Gmail, proponendo, tramite ads creative e pertinenti, annunci nativi che si amalgamano alla perfezione con la piattaforma in cui vengono visualizzati. Infatti, gli annunci vengono proposti appositamente per attirare l’attenzione degli utenti con immagini di qualità e con le call to action ben posizionate per incrementare i risultati tramite un invito all’azione focalizzato con l’intento di ricerca.
Inoltre, puoi utilizzare le strategie di offerta automatica per raggiungere svariati obiettivi su un ampio ventaglio di pubblico e su diversi media, anche utilizzando il Massimizza le conversioni o il CPA target (ne parleremo dopo). Ma non finisce qui perché con le campagne Discovery puoi anche lavorare di astuzia e creare delle campagne di remarketing per riacciuffare quei clienti che già ti conoscono e sono ancora propensi a interagire con la tua attività.
Le keyword su Google Ads
Le parole chiave sono uno dei parametri fondamentali di Google Ads per costruire degli annunci performanti e per attrarre un bacino ottimale di utenti. Quando crei i tuoi annunci puoi scegliere, in base ai tuoi obiettivi e al tuo settore, per quali keyword far apparire il tuo annuncio su una determinata rete partner di Google. Attenzione, identificare alcune keyword, a prima vista consone ai tuoi obiettivi, non vuol dire che la qualità del nostro annuncio sia al sicuro, perché hai bisogno di prendere in considerazione almeno due opzioni:
- la pagina di atterraggio (la landing page, ne parleremo in seguito) è ottimizzata a livello SEO per la campagna o gli annunci?
- stai rispettando l’intento di ricerca degli utenti che potrebbero visualizzare il tuo annuncio?
Questi due aspetti sono molto importanti quando parliamo di parole chiave e keyword research correlata.
Infatti, se le pagine del tuo sito, collegate agli annunci, non sono ottimizzate per i termini con i quali vuoi attrarre una certa audience, è molto probabile che Google Ads assegni un basso ad rank ai tuoi annunci. Risultato? Poche impressioni, ergo poche conversioni e campagne scadenti dal punto di vista dei risultati.
Invece, per quanto riguarda l’intento di ricerca è giusto capire che è un punto di riferimento per la scelta delle keyword. Facciamo un esempio pratico e semplice: se vendi scarpe sportive di un certo marchio e colore è inutile concentrare le parole chiave su altri marchi e colori.
L’imperativo è unico: i tuoi probabili clienti devono trovare quelle determinate scarpe sportive o i tuoi prodotti, sarebbe fuorviante inserire parole chiave che potrebbero sviare i tuoi annunci verso altre ricerche. Anche perché potresti rischiare di spendere del budget senza ottenere risultati e e tenere attive delle campagne quasi praticamente inutili. Non mi sembra il caso.
Comunque, a questo punto ti consiglio di ponderare con attenzione la scelta delle keyword, magari optando per chiavi molto secche, altamente focalizzate con il tuo prodotto o servizio e anche long tail keyword (chiavi a coda lunga) ad altro traffico, inerenti sempre i tuoi obiettivi, il tuo sito e la tua offerta.
Strumento di pianificazione delle parole chiave: il Google keyword planner
Ma come effettuare una keyword research efficiente e senza, per forza, raccapezzarsi tra decine di tool?
La risposta sta nel keyword Google planner, un strumento utilissimo per conoscere le parole chiave più adatte ai tuoi obiettivi di business e degli annunci. Lo strumento è facilmente utilizzabile da chiunque volesse intraprendere delle campagne di advertising con Google per attrarre utenti consapevoli e poter fare la differenza.
Ma come funziona?
Basta accedere alla pagina e cercare le parole chiave più appetibili per i tuoi annunci e filtrarle per la lingua e/o per la località. Ad esempio se il tuo bacino di utenza si trova in Italia dovresti impostare la lingua italiana e come riferimento geografico tutto il territorio italiano. Ovviamente le ricerche possono ristrette per regioni, città, per raggio oppure escludere certe aree dove il tuo prodotto o servizio non può o non deve essere pubblicizzato.
Ma facciamo degli esempi:
- se vendi delle “stampanti a colori” potresti anche includere nella tua ricerca le “stampanti laser a colori” oppure le “stampanti laser multifunzione wifi” e via discorrendo;
- se volessi acquisire lead (contatti), attrarre maggiore traffico sul sito o aumentare la consapevolezza del tuo brand puoi focalizzare la tua ricerca sulla tua professione (“agente immobiliare milano”) e/o su un tuo servizio specifico correlato come “consulenza immobiliare milano”;
- invece se vorresti attrarre visite al tuo negozio fisico sulle campagne Performance Max potresti includere nell’annuncio parole chiave come “panificio”, “panetteria vicino a me” oppure individuare tutte quelle keyword con all’interno i brand dei competitor.
Tipi di corrispondenza delle parole chiave
Ma perché nello scorso paragrafo abbiamo scelto solamente la chiave “panificio” e non invece “panificio vicino a me” o “panificio nelle vicinanze”? Il dado è presto tratto perché il motivo lo spiegheremo in questo paragrafo, infatti tratteremo le varie tipologie di corrispondenza delle parole chiave su Google Ads.
Ma perché sono così importanti?
Perché se vuoi attrarre un alto quantitativo di impressioni e conversioni è consigliabile che tu capisca il funzionamento che c’è dietro le corrispondenze. Ma vediamole nel dettaglio:
- Corrispondenza generica: Google potrebbe visualizzare gli annunci anche a chi ha digitato una keyword abbastanza diversa da quella individuata nella keyword research. Inoltre, l’annuncio potrebbe essere visualizzato a chi ha commesso errori di ortografia, ha ricercato sinonimi o ha effettuato ricerche correlate anche con piccole varianti. Esempio: se hai acquistato la parola chiave “pantaloni uomo neri”, con la corrispondenza generica l’annuncio potrebbe essere visualizzato anche per “jeans uomo neri” o “jeans corti neri uomo”;
- corrispondenza generica modificata: molto simile alla corrispondenza generica ma i termini di ricerca inseriti negli annunci vengono strutturati, ad esempio, come “pantaloni+neri”, quindi un annuncio verrà visualizzato anche per “pantaloni uomo neri” o “pantaloni donna neri”;
- corrispondenza a frase: in questo caso gli annunci verranno visualizzati in base alla corrispondenza della frase o varianti simili, con parole prima o dopo quest’ultime. Esempio: acquisti la parola chiave “pantaloni neri”, il tuo annuncio potrà essere visualizzato anche per “migliori pantaloni neri” o “pantaloni neri scontati”. Le keyword in corrispondenza a frase dovranno essere inserite negli annunci tra virgolette.
- corrispondenza esatta: se vuoi che i tuoi annunci vengano visualizzati per la parola chiave in exact match o varianti simili devi usare questo tipo di corrispondenza. Comunque, per varianti simili intendiamo altre parole con lo stesso significato, senza errori ortografici o grammaticali oppure stop words o altri elementi grammaticali che non incidano con l’intento di ricerca dell’utente. Esempio: parola acquistata “pantaloni neri”, il tuo annuncio verrà visualizzato anche per “pantaloni di colore nero” e anche esclusivamente per “pantaloni neri”. Le keyword a corrispondenza esatta dovranno essere inserite negli annunci tra parentesi quadre.
- corrispondenza negativa: quando inserisci le parole chiavi, dalle quali vuoi attrarre il tuo bacino di utenza per le ads, puoi anche decidere di non far apparire gli annunci per dei termini specifici. Esempio: non vuoi apparire per “pantaloni neri uomo” perché vendi solo pantaloni da donna? Nessun problema, basta inserire il termine “-uomo” nelle parole chiave degli annunci. Inoltre, se non vendi pantaloni rossi puoi inserire la keyword a corrispondenza negativa come “-pantaloni rossi”. Questo principio vale per tutte le principali tipologie di corrispondenze e relative parentesi.
Creare una campagna Search su Google Ads (AdWords)
Eccoti arrivato in una delle sezioni più importanti di questa guida Google Ads. In questo paragrafo voglio spiegarti per bene come creare una campagna search (rete di ricerca), analizzare nel dettaglio la configurazione e i vari aspetti per renderla efficace. Ho scelto questa tipologia di campagna non perché sia la più semplice ma perché, solitamente, è la più usata e rappresenta la storia ventennale dell’advertising di Google Ads. Inoltre, potrai incontrarla spesso se hai deciso di intraprendere la professione dell’advertiser freelance o per qualche agenzia.
Per creare da zero una campagna sulla rete di ricerca dovrai innanzitutto:
- accedere al tuo account Google Ads;
- selezionare “Campagne” nella colonna a sinistra della pagina principale del tuo account;
- cliccare sull’icona blu con il segno più in bianco, ti apparirà un menù a tendina dove dovrai cliccare su “Nuova campagna”;
- scegliere l’obiettivo della tua campagna. Per creare una campagna search dovrai scegliere tra gli obiettivi Vendite, Lead, Traffico sul sito web oppure scegliere “Crea una campagna senza obiettivo” e continuare;
- optare per il tipo di campagna, ovviamente dovrai selezionare “Cerca”;
- in “Utilizza questi obiettivi di conversione per l’ottimizzazione del rendimento della campagna” aggiungere degli obiettivi di conversione a seconda delle informazioni della tua attività (ne parleremo più avanti dettagliatamente su “Tracciamento Conversioni”);
- selezionare i risultati che vuoi ottenere per la tua campagna come Visite al sito web, Telefonate e Download di app;
- inserire il nome per la tua campagna;
- cliccare su “Continua”.
Ovviamente hai la possibilità di eliminare la campagna Google Ads andando sulla pagina principale della piattaforma, cliccare su “Campagne”, individuare la campagna da eliminare e cliccare su “Rimuovi”.
Impostazioni della campagna
Dopo aver scelto la tipologia di campagna, l’obiettivo, i risultati e il nome della campagna è il momento di configurare le sue impostazioni più importanti. Vi è da dire che questo è il cuore pulsante di tutta la campagna, le scelte che farai in questa sezione avranno delle ripercussioni importanti sul generale rendimento futuro degli annunci. Quindi, ti consiglio di far attenzione ai vari passaggi che analizzeremo a breve, mettendo in conto che alcuni elementi sono stati già affrontati oppure lo saranno all’interno di questa guida Google Ads.
Offerte
In questa sezione potrai impostare la metrica a cui vorrai dare più priorità. Bisogna però aprire una piccola parentesi perché vi sono due tipologie di offerta, quelle automatiche, denominate Smart Bidding, che sfruttano il machine learning di Google e quelle manuali. Innanzitutto puoi concentrarti unicamente su Conversioni, Valore Conversioni, Clic e Quota Impressioni oppure puoi selezionare direttamente le strategie standard come Massimizza i clic, Massimizza le conversioni, Massimizza il valore di conversione e Quota Impressioni Target.
Quest’ultime rientrano sempre nelle strategie automatiche di cui ti ho parlato appena sopra. Invece, per quanto riguarda la strategia manuale possiamo optare per il CPC Manuale che puoi ottimizzare per le conversioni o per il valore di conversione. In ognuno di queste offerte e strategie, anche essendo automatiche, vi è l’ulteriore possibilità di impostare dei costi che analizzeremo nella sezione dedicata al budget da impiegare su Google Ads.
Reti
Qui puoi scegliere se pubblicare i tuoi annunci sulla rete di Ricerca o su quella Display. Personalmente ti consiglio di creare una singola campagna e vestirla di conseguenza per una sola tipologia di campagna e per i tuoi obiettivi. Viceversa nessuno ti impedisce di sfruttare solamente la rete Display o entrambe.
Località
Arrivatə in questa sezione puoi targetizzare geograficamente l’audience dei tuoi annunci in tutto il mondo, in una nazione, in una metropoli o un piccolo comune. Puoi localizzare il tuo pubblico di riferimento per nome o per raggio chilometrico a partire da un punto specifico a tua scelta. Hai anche la possibilità ulteriore di targetizzare gli utenti per “Presenza nel luogo scelto o che lo visitano regolarmente”, per “Interesse”, ovvero utenti che ricercano la località target oppure per entrambe le opzioni. Inoltre, puoi escludere gli utenti scegliendo l’opzione Presenza o Presenza o Interesse.
Lingue
Qui puoi scegliere la lingua di riferimento degli utenti e/o anche in base alla lingua del sito di atterraggio. Di default troverai impostata la lingua italiana ma potrai optare per altre lingue presenti nell’elenco.
Segmenti di Pubblico
Qui puoi aggiungere ulteriori dati per raggiungere in maniera ancora più specifica i tuoi probabili clienti attraverso diversi elementi come dati demografici, affinità con gli annunci, quello che cercano o pianificano su Google, in che modo hanno interagito con la tua attività o tramite i segmenti di pubblico combinati. Quest’ultimo segmento permette di raggiungere degli utenti che abbiano in comune due o tre elementi in comune, ad esempio, amanti dei cani e dei gatti ma appassionati di bricolage.
Comunque, puoi anche impostare il target della campagna su Target, restringendo il pubblico ai soli elementi selezionati oppure optare per Osservazione, dove la piattaforma aggiusterà le offerte per i segmenti di pubblico selezionati senza nessun restringimento. Non è meraviglioso tutto ciò? Anche attraverso questi piccoli dettagli reputo Google Ads uno strumento molto completo e allo stesso tempo molto utile per il marketing. Ma andiamo avanti.
Altre Impostazioni
Infine, in questa sezione puoi impostare le Opzioni Url Campagna (di cui parlerò tra poco), la data di inizio e fine della campagna, la Pianificazione degli annunci durante la giornata, la Rotazione degli annunci e gli Annunci Dinamici. Quest’ultime due opzioni hanno bisogno, però, di una piccola spiegazione a parte, anche perché rischiamo di non intenderci. La Rotazione degli annunci ti permette di far scegliere alla piattaforma gli annunci che rendono di più o farli girare a tempo indeterminato. Ovviamente Google Ads ti consiglia di optare per la prima scelta ma sta sempre a te scegliere quale sia l’opzione più giusta.
Per quanto riguarda gli Annunci Dinamici puoi inserire il dominio del tuo sito e la piattaforma genererà dei titoli automatici in base all’indice Google e/o in base al feed dell’Url. Tuttavia durante la fase di creazione degli annunci è obbligatorio inserire le relative descrizioni.
Come creare un annuncio Google Ads
Per creare un annuncio o più annunci (in questo ultimo caso avrai un gruppo di annunci) su Google Ads è bene concentrarsi sui titoli, descrizioni e le parole chiave, nella sezione che trovi esattamente subito dopo Impostazioni Campagna. Le keyword, invece, sono importanti affinché l’annuncio sia efficace e in linea con l’intento di ricerca degli utenti. Ad esempio se vendi “tute sportive” è ovvio che dovrai inserire la suddetta chiave nei titoli e descrizioni e altre chiavi attinenti al tuo business, come “tute da ginnastica”, “tute sportive economiche”, ecc, ecc.
Parole chiave e annunci
Tuttavia per finalizzare la creazione dell’annuncio devi:
- Inserire un Url finale del tuo sito, di una pagina o di una landing page in cui andranno a finire gli utenti dopo aver fatto clic sul tuo annuncio. Comunque, sull’annuncio sarà visualizzato solamente il dominio principale del sito. Quindi se inserisci “www.ilmiobellissimosito.com/tute-sportive” comparirà solamente “www.ilmiobellissimosito.com”. Per ovviare a tutto ciò puoi inserire uno o due elementi o sottodomini su Percorso Visualizzato, appena sotto a Url finale, per creare un Url di visualizzazione, il quale comparirà sull’annuncio;
- inserire almeno tre titoli, i quali saranno visualizzati negli annunci sulla Serp. Ovviamente Google ti da la possibilità di inserire fino a quindici titoli, ognuno massimo di trenta caratteri, ma spetta a te decidere come e quanti;
- inserire almeno due descrizioni che non siano la copia esatta dei titoli ma che possano essere utili per conoscere ancora di più i tuoi prodotti o servizi. La piattaforma di Google Ads ti da la possibilità di scrivere fino a quattro descrizioni, ognuna con un limite di novanta caratteri;
- settare le opzioni di Url, chiamati anche Parametri di Monitoraggio. Attraverso questi parametri aggiunti al tuo Url finale puoi scoprire, ad esempio, se i clic derivano da un determinato dispositivo o area geografica.
Estensioni degli annunci
Le estensioni permettono agli utenti un’interazione migliore e di effettuare più clic nei confronti degli annunci. Puoi aggiungere più informazioni e opzioni utili che riguardano il tuo business, come la chiamata telefonica, una promozione sconto e/o un modulo per i contatti. Vediamole nel dettaglio:
- Estensione sitelink: permette di aggiungere dei link verso le pagine del tuo sito per dare la possibilità di navigarlo;
- Estensione callout: puoi aggiungere delle estensioni di testo per informare i tuoi probabili clienti che la tua attività fornisce determinati servizi commerciali come offerte o spedizioni gratuite;
- Estensione di chiamata: puoi aggiungere un numero di telefono personale o collegato alla tua attività;
- Estensione per app: puoi incentivare la visita e il download della tua app Android o iOS;
- Estensione messaggio: i tuoi probabili clienti possono inviarti un messaggio sul profilo My Business della tua attività;
- Estensione snippet strutturati: puoi aggiungere un elenco di informazioni supplementari sui tuoi prodotti o servizi;
- Estensione modulo per i lead: puoi implementare un modulo di lead per ottenere dei contatti profilati da ricontattare o da riutilizzare per una campagna di remarketing (ne parlerò giù);
- Estensione di prezzo: puoi dare informazioni sul prezzo dei tuoi servizi, prodotti, eventi, categorie e livelli di prodotti;
- Estensione di promozione: puoi offrire una coupon o una promozione sconto per i tuoi servizi o prodotti;
- Estensione di località: ti permette di farti raggiungere, ad esempio, tramite Google Maps, fornendo le indicazioni stradali della tua attività;
La landing page
Quando inserisci l’Url finale al tuo sito, durante la creazione degli annunci, è bene ricordare che non stai inserendo una pagina qualsiasi, della serie “l’importante è che ci sia”, ma la pagina web che rappresenta il luogo d’azione dove i tuoi obiettivi saranno raggiunti o meno. Il successo di una campagna Google Ads passa anche da una landing page (pagina di atterraggio/destinazione) ottimizzata per le parole chiave relative all’annuncio, per la responsività rispetto i dispositivi mobili, la sua velocità di caricamento e anche la sua usabilità. È anche vero, però, che questi parametri devono essere di buon livello su un sito a prescindere della creazione di una campagna o meno, quindi se vuoi che il tuo annuncio abbiamo un punteggio di qualità abbastanza alto la loro ottimizzazione è imprescindibile.
Se la tua campagna è basata sulle vendite di un e-commerce oppure sulla vendite di servizi, inserire come url finali i prodotti dell’e-commerce o le pagine dei servizi del tuo sito non è per niente una mossa sbagliata. Però se vuoi intercettare dei contatti o, ad esempio, aumentare la considerazione di una parte del tuo business, la creazione di una landing page su misura, ottimizzata come sopra, potrebbe essere quell’elemento in più per raggiungere le finalità del tuo advertising.
L’intento della pagina di atterraggio è dare al tuo possibile cliente quello che sta cercando nel migliore dei modi. Nessuno o quasi effettuerà delle conversioni se cerca “vendita fiori a domicilio” e poi troverà una landing page ottimizzata per “vendita piante a domicilio” oppure è ottimizzata male o addirittura quasi impossibile da navigare. Non c’è una ricetta bella e pronta ma sicuramente tramite l’esperienza, una conoscenza approfondita della tua nicchia di mercato e tramite del semplice buon gusto puoi fare la differenza.
Costo Google Ads: il budget da impiegare
Google Ads ha dei prezzi? Questa è una domanda molto comune e ricorrente, spesso pronunciata da clienti o semplici interessati durante la creazione di campagne o annunci su Google Ads. Tuttavia la risposta, come tante nel Marketing Digitale, è dipende. Sì, anche perché l’impostazione del budget è determinata dalla tipologia e dall’obiettivo di campagna, per quanto tempo vuoi pubblicare gli annunci, dai vari costi impostati (ne parlerò tra poco) e ovviamente dal tuo budget a disposizione.
Come per altri argomenti o sezioni di Google Ads non vi è una formula chiara e a cui far riferimento. Tutto dipende dalla strategia messa in atto prima della creazione delle tue campagne e avere degli obiettivi predefiniti a cui puntare. Tuttavia è anche vero, da certi punti di vista, che una campagna Vendite su un e-commerce ha bisogno di un tempo minimo di tre mesi e di un budget tendenzialmente abbastanza alto per effettuare delle conversioni degne di questo nome.
Scrivo questo perché se vendi prodotti ad alta competitività e molto ricercati molto probabilmente anche il CPC (costo per clic) o la CPA (costo per acquisizione) sarà abbastanza elevato e questo influenzerà sia sul rendimento della campagna e necessiterà di un budget consistente.
Posso affermare che per un buon rendimento di una campagna Vendite, il costo mensile non dovrebbe scendere al di sotto dei 300 € ma ribadisco che dovresti pre analizzare i concorrenti e l’andamento odierno di mercato dei prodotti, ergo ti servirebbe un’analisi di mercato o una buyer persona, magari, da parte di uno specialista di settore.
A questo punto di questa guida Google Ads analizzerò i costi relativi alle campagne per darne un’ampia panoramica e capire anche come potrebbe venire impiegato al meglio il tuo budget giornaliero.
PPC (Pay per Click)
Con il PPC paghi effettivamente ogniqualvolta un utente clicca sul tuo annuncio. Puoi anche impostare un costo per clic manuale, chiamato anche CPC max, per il quale Google Ads non ti addebiterà mai un importo superiore per la cifra che hai impostato. Infatti, pagherai sempre per il CPC (costo per click Goolge Ads) effettivo che è il costo effettivo, a volte inferiore, a volte molto inferiore, per superare gli altri concorrenti con le stesse parole chiavi e/o annunci sulla Serp a pagamento.
Inoltre, vi è anche il CPCO (costo per clic ottimizzato) per il quale la piattaforma, preso come riferimento sempre il CPC max, sistema in maniera automatizzata le offerte affinché si possano ottenere dei clic che hanno una maggiore probabilità di ottenere delle conversioni o vendite.
CPA (Costo per acquisizione/azione)
Tramite il CPA effettui un pagamento su ogni conversione che sia una vendita, un lead od ogni altra azione sul tuo sito o, ad esempio , un’app. La piattaforma basa l’effettivo costo sul CPA da te impostato, fino a ottenere il maggior numero di interazioni per finalizzare delle conversioni. La strategia è basata sia su un’impostazione manuale, sia su un’impostazione automatica di Smart Bidding di ottimizzazione a seconda del budget.
Comunque, alcune conversioni possono costare più dell’importo già da te definito, infatti Google Ads convoglierà il costo totale verso l’obiettivo di CPA impostato. Molto spesso il CPA effettivo può variare perché vi sono dei parametri che vanno oltre il mero controllo di Google e quindi se modifichi il sito, gli annunci o varia la concorrenza delle aste, comunque la piattaforma cercherà di far coincidere il costo totale con quello impostato.
ROAS (Return On Advertising Spend) – Ritorno sulla spesa pubblicitaria
Con la strategia di ROAS target puoi determinare il valore massimo potenziale di una conversione quando un utente clicca su un annuncio e viceversa, così da ottimizzare al massimo il ritorno sulla spesa pubblicitaria. Questa tipologia di offerta è disponibile sia in modalità standard. per una sola campagna, che in modalità portfolio per diverse campagne.
Comunque, prima di impostare un’offerta ROAS target devi implementare le informazioni sui valori di conversione affinché valorizzare al meglio il valore delle conversioni in seno alla tua attività e ai fattori di ottimizzazione delle stesse conversioni in base agli utenti più importanti relativi agli obiettivi di business della campagne.
Quota impressioni target
Tramite la Quota impressioni target ti è possibile far apparire i tuoi annunci sulla parte superiore assoluta, sulla parte superiore o su una parte qualsiasi della pagina dei risultati di ricerca a pagamento. Puoi impostare la percentuale di quota impressioni target per un valore compreso tra lo 0% e il 100% per far sì che i tuoi annunci vengano pubblicati in una delle tre posizioni già menzionate.
Facciamo un esempio: mettiamo il caso che la tua attività sia una pizzeria a domicilio in una grande metropoli ma i competitor siano molto più grandi o addirittura delle multinazionali. A questo punto impostando una percentuale del 100% di quota impressioni target vi è un’alta probabilità che i tuoi annunci per brand siano pubblicati per primi o più in alto rispetto i concorrenti, riuscendo ad importi anche se sei una piccola media attività.
Quota impressioni target è disponibile come strategia standard per una campagna singola e anche come strategia di portafoglio per più campagne. Inoltre, è solamente disponibile per la rete di ricerca, esclusi i partner di ricerca.
Terminologia indispensabile per le tue campagne Google Ads
Se sei arrivatə fin qui ti meriteresti per prima cosa un premio per l’audacia. In seconda battuta, ma credo sia la più importante, sei veramente nella carreggiata giusta per approfondire e conoscere un po’ di più tutto l’ecosistema della piattaforma di Google Ads, la quale rappresenta il pilastro principale della pubblicità su Google.
Comunque, non abbiamo ancora finito. Adesso entreremo nel vivo di alcuni termini, i quali sono molto importanti per creare e ottimizzare le tue campagne e i tuoi annunci. Ogni tassello di Google Ads è un elemento prezioso che può fare la differenza, ma prima di essere uno strumento di cambiamento è anche una parte fondamentale per intendere in toto il funzionamento generale della piattaforma.
Anche stavolta, attraverso questa guida Google Ads, li analizzerò nel dettaglio. Vediamoli di seguito.
Ad Rank – Ranking dell’annuncio
L’Ad rank è un valore utilizzato per determinare la posizione dell’annuncio rispetto ad altri. I parametri utilizzati per calcolarla sono l’importo dell’offerta, la pertinenza dell’annuncio, la percentuale di clic prevista, l’esperienza sulle pagine di destinazione, la qualità dell’annuncio, le soglie di ranking, la ricerca dell’utente, la competitività o meno di un’asta, le estensioni e i formati di un annuncio. L’Ad rank viene ricalcolato di volta in volta quando un annuncio può essere pubblicato, quindi la posizione di un annuncio dipende dal contesto della ricerca dell’utente, dalla concorrenza e dalla qualità dell’annuncio in quell’esatto momento.
Quality Score – Punteggio di qualità
Il punteggio di qualità ti permette di capire la qualità dei tuoi annunci rispetto agli annunci attivi in quel momento della concorrenza. Il punteggio è calcolato da 1 a 10 e la sua qualità è determinata dalla possibilità o meno che un annuncio sia visualizzabile da un utente dopo una sua ricerca attraverso le parole chiave pertinenti con l’annuncio stesso.
Infatti, il punteggio di qualità è calcolato attraverso tre componenti:
- Percentuale di clic (CTR) prevista: cioè la probabilità che annuncio riceva un clic dopo la pubblicazione. È calcolato facendo la divisione tra le volte in cui il tuo annuncio potrebbe essere visualizzato (impressioni) e il numero probabile di clic;
- pertinenza dell’annuncio: l’affinità tra l’intento di ricerca dell’utente e l’impostazione generale dell’annuncio;
- esperienza sulla pagina di destinazione: pertinenza e utilità, ad esempio, della pagina del tuo sito web per gli utenti che hanno fatto clic sull’annuncio.
CTR (Clic To Rate) – Percentuale di clic
Questa percentuale indica gli effettivi clic sull’annuncio diviso le impressioni effettuate sull’annuncio stesso. Oltre l’aspetto meramente quantitativo, il CTR mette in evidenza anche la qualità e la pertinenza dell’annuncio e delle inserzioni visualizzati dagli utenti quando digitano determinate parole chiave.
CVR (Conversion Rate) – Tasso di conversione
Attraverso il CVR puoi conoscere il valore medio, espresso in percentuale, delle conversioni avvenute attraverso le tue inserzioni. Il tasso di conversione viene calcolato dividendo il numero effettivo delle conversioni (ad esempio acquisto, chiamata o visualizzazione di un video) per il numero di interazioni al tuo annuncio. Per venire a conoscenza di questo tasso hai bisogno di monitorare o tracciare le conversioni sul tuo sito, app, chiamate o importarle direttamente da Google Analytics.
Monitorare e ottimizzare le campagne in Google Ads
Ecco, adesso hai pubblicato la tua campagna su Google Ads e non ti resta che monitorare le varie prestazioni per analizzarne il rendimento. Indubbiamente il focus su cui dovrai concentrarti è l’obiettivo che hai scelto e rilevare se vi sono conversioni o almeno che il CTR o altri parametri, di cui ti ho già parlato, siano a un livello decente. Anche perché una campagna che non monetizza non ha senso di esistere. Sì, è crudo sentirtelo dire ma l’obiettivo principale dell’advertising su Google è la monetizzazione, il guadagno o il vile denaro.
Per capire se siamo su una buona strada è consigliabile controllare alcuni parametri attraverso delle best practice, le quali non tramontano mai e hanno un fine ultimo: ottimizzare le campagne al meglio o salvarle dal completo fallimento. Ricorda sempre che le tue campagne e i tuoi annunci sono progettati per gli utenti e per offrirgli auspicabilmente la migliore esperienza sul tuo sito, app o qualsiasi altra destinazione.
Arrivati a questo punto di questa guida Google Ads voglio indicarti le migliori opzioni per ottimizzare in maniera facile e veloce la tua campagna e massimizzare il rendimento degli annunci. Eh, poi non dire che non te l’avevo detto. Comunque, proseguiamo per step:
- valuta gli annunci che hanno la più alta percentuale di clic o di conversioni e al minor costo. Individuali e prendi in considerazione di eliminare quelli che rendono meno o per nulla;
- correggi i tuoi annunci, soprattutto nei titoli e nelle descrizioni, per rendere i testi specificamente pertinenti ai tuoi prodotti e servizi e anche mirati all’intenzione di ricerca degli utenti;
- scegli e utilizza un invito all’azione (CTA) chiaro e ben definito. Gli utenti devono essere invogliati verso un’azione che sia lo specchio della loro volontà e che abbia riscontro veritiero nell’annuncio e nella pagina di destinazione;
- distinguiti dai concorrenti attraverso degli elementi unici, come degli sconti o delle promozioni, e fai in modo che le proposte siano ben visibili e accattivanti;
- fornisci delle informazioni, relative alla tua attività, veramente utili attraverso le estensioni dell’annuncio di cui ti ho già parlato. Gli utenti saranno in grado di capire la loro vera utilità e ti premieranno attraverso i clic e le conversioni auspicate;
- sii sicuro che le pagine di destinazione siano ottimizzate per l’annuncio e le parole chiave, funzionali all’usabilità e alla navigazione su dispositivi mobile. Non lasciare nulla al caso ma intervieni dove credi che ci siano delle imperfezioni o mancanze e agisci di conseguenza: il tuo punteggio di qualità e il CTR ti ringrazieranno;
- sperimenta con i testi, l’offerta di strategia e la creatività degli annunci. Alla fin fine con un solo annuncio non saprai mai se stai sbagliano oppure meno. Effettua, quindi, dei test e spingi le tue campagne verso i risultati più soddisfacenti;
- sulla pagina di destinazione offri sempre dei contenuti unici e di qualità. Informa e soddisfa l’utente su cosa offri e come lo fai, rendendo le tue descrizioni fresche e uniche.
Tracciamento/monitoraggio delle conversioni
Google Ads ti permette di tracciare le azioni degli utenti che ritieni più importanti e remunerative per ottimizzare le tue campagne, i tuoi annunci e il loro rendimento. Ma che azioni compiono gli utenti? Gli utenti, dopo aver visualizzato le tue inserzioni, potrebbero compiere delle conversioni sul tuo sito, come acquistare un prodotto, cliccare in un luogo ben preciso di una pagina oppure potrebbero effettuare una chiamata direttamente da un’estensione, inviarti un modulo per i contatti o effettuare un download.
Tutte queste azioni sono importanti per capire quali dei tuoi annunci, parole chiave e impostazioni hanno una buona performance e quindi si rende necessario il bisogno di intervenire o meno per migliorare la situazione. Ad esempio, se in una campagna Vendite non vi sono sufficienti acquisti da parte degli utenti sicuramente c’è qualcosa che non va e bisogna intervenire.
Con il tracking di Google Ads puoi “spiare” in modo anonimo i comportamenti dell’utenza o dei clienti e iniziare a compiere i primi passi, come già detto, per l’ottimizzazione del rendimento degli annunci ma anche per una futura strategia di remarketing (ne parlerò tra poco).
Comunque, attraverso il tuo account personale di Google Ads puoi creare delle azioni di conversione per:
- azioni direttamente sul tuo sito web come acquisti, registrazioni, download o clic;
- chiamate telefoniche dall’annuncio, dal un numero di telefono presente sul tuo sito web oppure su un numero di telefono del sito per dispositivi mobili;
- installazioni di app o altre azioni correlate ad essa, come registrazioni o acquisti;
- azioni che hanno inizio online ma terminano offline, come una chiamata da un annuncio la quale si concretizza in una vendita all’interno della tua attività fisica;
- azioni locali, le quali vengono conteggiate ogniqualvolta un utente interagisce con un annuncio che promuove un negozio o una sede del territorio.
Per effettuare il tracciamento delle conversioni devi comunque aggiungere un tag di monitoraggio al codice del tuo sito o della tua app. Quando un utente, ad esempio, clicca su un tuo annuncio sulla rete di ricerca o sulla rete Display un cookie temporaneo viene installato sul suo computer oppure sul suo dispositivo mobile e se l’utente compie un’azione determinata che stai tracciando la piattaforma di Google Ads riconosce il precedente cookie (attraverso uno snippet di codice diverso dal tag globale di tracciamento) e registra la conversione sul sito.
Tuttavia per aggiungere i codici di monitoraggio devi, ovviamente, possedere un sito o un’app e avere la possibilità di modificare, personalmente o tramite uno sviluppatore, il codice del sito o dell’app. Tutto questo puoi farlo con Google Tag Manager o manualmente, dipende da te scegliere quale sia la via più conveniente per il tuo business e le tue campagne.
Remarketing Ads Google
Un’altra possibilità offerta dalla piattaforma di Google Ads è il remarketing, in pratica puoi pubblicare degli annunci verso quei clienti e utenti che hanno già interagito, ad esempio, con il tuo sito o con la tua app. Infatti, puoi creare degli annunci mirati sulla rete di ricerca, sulla rete display o sulla rete di YouTube, mettendo anche a frutto le strategie del tuo funnel di acquisizione contatti, clienti, considerazione del brand e così via.
Tuttavia bisogna fare un distinguo sulla definizione di remarketing su Google Ads. Nell’universo della piattaforma, infatti, il termine viene considerato come l’unione di “retargeting” e “remarketing”. Perché scrivo questo? Perché il “retargeting”, all’interno della terminologia del marketing digitale, sta a specificare tutte quelle campagne verso quel bacino di utenza che ha compiuto una qualsiasi azione sul tuo sito, come l’aggiunta al carrello di un prodotto, un clic su uno specifico pulsante o ha visitato una pagina. Mentre il “remarketing” è rivolto specificatamente verso i clienti già acquisiti, quindi le campagne e/o altre azioni, come l’email marketing, sono create appositamente affinché si possa fare up-selling o per fidelizzare il cliente.
Ma come funziona il remarketing su Google Ads?
Praticamente Google traccia un utente o un cliente, tramite i famosissimi cookie, per un massimo di 54o giorni quando compie un’azione su un sito o un altro luogo in cui è stato. Questo tracciamento mirato permette di creare dei segmenti di pubblico (di cui parlerò a breve) altamente profilati per permetterti di creare delle sponsorizzate per un pubblico definito o un pubblico simile.
Voglio ricordare, però, che i cookie appena menzionati sopra possono essere creati anche da te attraverso degli appositi tag di remarketing, i quali altro non sono che degli script di codice da implementare all’interno del tuo sito o della tua app. Questi tag, in base all’evento tracciato, vengono installati dagli attivatori attraverso il già citato Google Tag Manager (vedi Tracciamento/monitoraggio delle conversioni) oppure possono essere aggiunti da uno sviluppatore o da te stessə autonomamente.
Tipologie di remarketing
Ovviamente Google Ads offre un ventaglio diversificato di funzioni per iniziare a creare le tue campagne di remarketing. Ogni tipologia è diversa in base alla rete partner di Google e al tipo di interazione effettuata dal pubblico. Vediamone nel dettaglio:
- Remarketing standard: consente di mostrare i tuoi annunci nella rete Display a chi ha interagito in passato con il tuo sito o con la tua app;
- remarketing dinamico: qui puoi far visualizzare i tuoi annunci a chi ha già visualizzato dei prodotti o servizi specifici sul tuo sito web o ha navigato sulla tua app. Attraverso il tracciamento anonimo degli utenti, Google Ads riesce a mostrare annunci mirati verso chi ha visualizzato o esplorato in passato determinate pagine di prodotti o servizi.
- remarketing per gli annunci della rete di ricerca: con questa funzione hai la possibilità di mostrare determinati annunci a chi ha visitato almeno una volta il tuo sito oppure ha compiuto altre conversioni mentre si trova sulla rete di ricerca di Google. C’è da dire che questa tipologia di campagne di remarketing è possibile tramite l’RLSA (Remarketing List of Search Ads), infatti tramite queste liste di remarketing puoi, come già accennato, personalizzare gli annunci sulla rete di ricerca, anche per parole chiave aggiuntive od offerte specifiche, per quegli utenti che, ad esempio, non hanno finalizzato una conversione;
- remarketing per app per dispositivi mobili: se qualche utente naviga o visita la tua app o il tuo sito per dispositivi mobili puoi mostrare degli annunci mirati quando si trovano su altre app o siti web per dispositivi mobili;
- remarketing video: qui puoi mostrare degli annunci su YouTube o sulla rete dispaly verso chi in passato ha interagito con i tuoi video o con il tuo canale YouTube;
- remarketing da elenchi di clienti: utilizzando il Customer Match di Google Ads (di cui parlerò sotto) puoi mostrare i tuoi annunci a degli utenti specifici e iper profilati. Tramite il Customer Match, infatti, puoi caricare dei file con degli elenchi con contatti dei tuoi clienti e successivamente la piattaforma li assocerà al loro account Google, quando faranno il login, mostrando loro i tuoi annunci di remarketing mentre utilizzano la rete di ricerca, Google Shopping, YouTube, Gmail o mentre navigano sulla rete Display.
Il Customer Match di Google Ads
I dati dei clienti rappresentano un tesoro quando parliamo di advertising ma anche e soprattutto di remarketing perché ti offrono la possibilità di offrire della pubblicità mirata con un possibile costo minore e un’alta percentuale di conversione. Da questo punto di vista il Customer Match è un alleato utilissimo per creare degli annunci altamente profilati e indirizzati a una platea che già conosce il tuo prodotto o servizio.
Ma cos’è Customer Match? È un potente strumento pubblicitario che ti offre di caricare sulla piattaforma di Google Ads degli elenchi di dati dei clienti per poi utilizzarli come segmenti di pubblico mentre imposti le tue campagne. Attraverso questo strumento puoi aumentare il rendimento delle tue campagne e far posto a delle strategie per un pubblico veramente scalabile.
Infatti, puoi ottenere dei vantaggi da Customer Match per:
- creare e approfondire nuove relazioni con i tuoi clienti già esistenti, offrendo loto nuovi prodotti e/o servizi;
- intercettare nuovi clienti simili a quelli che hanno già acquistato da te;
- adoperare gli elenchi dei dati per non utilizzare obbligatoriamente i tag di tracciamento nei siti, in un mondo che attenziona sempre di più la privacy e riduce pian piano l’utilizzo dei cookie;
- ottenere un rendimento migliore delle campagne sfruttando le potenzialità degli elenchi di Customer Match insieme al targeting ottimizzato e allo Smart Bidding.
Segmenti di pubblico per il remarketing
I segmenti di pubblico Google Ads sono un altro tassello indispensabile se vuoi fare veramente sul serio con il remarketing. Questi segmenti ti permettono di capire e tracciare i comportamenti dei visitatori del tuo sito, che hanno scaricato la tua app, che hanno visitato il tuo canale YouTube e/o hanno interagito con i tuoi video oppure puoi creare un segmento altamente profilato caricando un elenco di clienti. Quindi, attraverso ognuna di queste ultime azioni puoi creare diversi segmenti di pubblico specifici e aggiungerli alle tue campagne di remarketing, spingendo magari sull’offerta, per andare a colpire, ad esempio, tutti quei possibili clienti indecisi, che non hanno visitato una pagina o non hanno scaricato la tua app.
Ma come puoi creare un segmento di pubblico per il remarketing sulla piattaforma di Google Ads?
Non è per niente difficile, anche se vi è una seconda modalità attraverso Google Analytics. Puoi , infatti, importare direttamente i segmenti di pubblico, creati precedentemente, da GA, collegando quest’ultima piattaforma con Google Ads (tranquillə, vedremo tra poco anche questo procedimento). Tuttavia, in questo paragrafo di questa guida, mi voglio soffermare sul procedimento di creazione dei segmenti dati di pubblico attraverso Google Ads.
Iniziamo:
- intanto accedi al tuo account;
- vai su ” Strumenti e Impostazioni”;
- sotto “Libreria condivisa”, clicca su “Gestione segmenti di pubblico”;
- sulla colonna di sinistra clicca su “Segmenti”;
- clicca sul pulsante blu e la croce bianca per creare un nuovo pubblico;
- a questo punto, a tua scelta, puoi creare un elenco di dati relativo ai “Visitatori del sito web”, “Utenti di app”, Utenti di YouTube”, “Elenco di clienti” o “Combinazione personalizzata”;
- clicca su una delle precedenti opzioni e crea il tuo segmento di pubblico per il remarketing.
Attenzione, affinché i segmenti, in alcuni casi, si possano creare e successivamente popolare con dei dati bisogna effettuare dei collegamenti, tra piattaforme e piattaforme, relativi alla tipologia specifica di segmento (trovi tutto su “Le tue origini dati“):
- implementare sul tuo sito il Tag Google Ads di remarketing;
- collegare un provider di terze parti (come Firebase) per l’analisi dei dati delle app o il tuo SDK (Software Development Kit);
- collegare Google Play per monitorare le azioni degli utenti sulle app;
- collegare il tuo canale di YouTube con la piattaforma di Google Ads;
- collegare il tuo account di Ads Data Hub per poter creare pubblici più complessi, rispetto al normale, tramite le tue campagne su Google Ads e altri dati proprietari;
- collegare Zapier, una piattaforma di terze parti che ti permette ulteriormente di importare elenchi di clienti da migliaia di app, come i CMR o gli e-commerce più popolari.
Collegare Google Analytics a Google Ads
Nel precedente paragrafo ho omesso volutamente il collegamento tra Google Ads e Google Analytics e viceversa perché lo farà qui. Questo collegamento è importante a fini del remarketing per una ragione su tutte: importare i segmenti di pubblico già esistenti su Google Analytics, di cui abbiamo già brevemente accennato appena sopra.
Comunque, voglio andare all’aspetto pratico della faccenda e farti vedere step su step come collegare le due piattaforme tra di loro sia da una parte che dall’altra.
Piccola nota: i collegamenti da Google Analytics Universal e Google Analytics 4 sono praticamente uguali cambia solo leggermente l’impostazione grafica. Quindi, la procedura qui sotto è, più o meno, corretta per entrambe le piattaforme.
Iniziamo con il collegamento da Analytics verso Google Ads. Per farlo devi:
- ovviamente accedere al tuo account di Google Analytics Universal o GA4;
- dalla home page vai in basso a sinistra e clicca sul simbolo della rotellina di “Amministrazione”;
- su Proprietà, sotto “Collegamenti dei Prodotti”, trovi “Collegamenti Google Ads” e cliccaci su;
- su Google Analytics Universal clicca su “+ Nuovo Gruppo di Collegamenti”, invece su GA4 clicca su “Collega”;
- su Google Analytics Universal scegli l’account Google Ads che vuoi collegare, idem su GA4;
- su entrambe le piattaforme imposta le configurazioni minime, rivedi e invia il collegamento. Ecco fatto, a questo punto dovresti aver collegato l’account di Analytics a Google Ads.
Invece, per collegare un account Google Ads verso Google Analytics devi:
- accedere come da prassi al tuo account Google Ads;
- cliccare su “Strumenti e Impostazioni, in alto a destra;
- sotto a “Impostazione”, cliccare su “Account collegati”;
- scegliere, tra la lista di prodotti, app e piattaforme, Google Analytics (UA) o Google Analytics (GA4) & Firebase e cliccare a destra su “Dettagli”;
- scegliere, sulla nuova pagina, quale account di Google Analytics collegare e quindi cliccare a destra su “Collega”;
- nella finestra di conferma per Universal cliccare su “Collega” e “Import site metrics” e poi cliccare su “Salva” e il collegamento è effettuato.
- per GA4, invece, scegliere sempre quale account collegare e cliccare a destra su “Collega”;
- nella finestra di conferma per GA4 cliccare su “Collega” e il collegamento è effettuato.
Vantaggi del remarketing
Come avrai ben capito, dopo questo ampio approfondimento sul remarketing, un’ampia fetta di visitatori dei tuoi prodotti e servizi può essere decisamente indecisa, poco informata o disattenta quando vuole compiere una conversione sul tuo sito o app. Le cause possono essere abbastanza variegate e possono anche sfuggire dal tuo controllo. Per esempio, un visitatore, in quel momento, non possiede il budget per acquistare un certo prodotto che desidera oppure ha abbandonato il carrello per un impegno improvviso.
Infatti, in questi casi può entrare in gioco il remarketing tracciando, attraverso i cookie, talune azioni e/o pagine per poi creare delle liste relative, per ogni singolo tag di tracciamento, da poter sfruttare per le tue campagne e annunci.
Ma come puoi utilizzare questi dati di tracciamento a tuo favore?
Semplice e il potenziale è immenso:
- potresti offrire degli sconti a chi ha abbandonato un acquisto;
- proporre prodotti correlati a quelli già acquistati;
- offrire dei servizi aggiuntivi o dei regali per incentivare una determinata conversione.
E tutto questo puoi pianificarlo nel tempo e per dei momenti precisi, organizzando le tue tempistiche di “inseguimento” del cliente fino a quando non otterrai la conversione tanto desiderata e pianificata.
Quindi, i vantaggi del remarketing finiscono qui? Non di certo. Dal mio punto di vista, esemplificando un po’, posso elencare quelli più importanti e profittevoli affinché tu possa renderti conto di quanto sia prezioso questo strumento. Per intenderci e concludere su questo argomento, il remarketing può:
- aumentare il tasso di conversione delle tue campagne;
- migliorare la consapevolezza e la conoscenza del tuo brand;
- aumentare il ROI (il ritorno sull’investimento pubblicitario);
- farti riproporre a quei clienti che credevi persi;
- convincere gli indecisi ad effettuare una sperata conversione;
- rendere conveniente effettuare up-selling e cross-selling.
Certificazione Google Ads
Se vuoi compiere un passo in più e addentrarti nel campo dell’advertising di Google puoi farlo attraverso i corsi su Skillshop, pubblicati sempre da Google per agenzie, professionisti o per chi vuole, tramite un certificato Google Ads, aver riconosciuto il proprio bagaglio di conoscenze di base e avanzate.
I corsi su Google Ads a disposizione sono attualmente sei e sono focalizzati sulle diverse campagne presenti su Google Ads ma vi è anche un corso sulla misurazione e ottimizzazione del rendimento delle campagne. Tutti i corsi sono strutturati su tre sezioni: una di diagnostica dove puoi prepararti per la certificazione, un’altra dove allenarti per il test e un’altra ancora dove superare il test per conseguire la certificazione vera e propria. Vediamo nel dettaglio tutti le certificazioni proposte:
- Certificazione Google Ads sulla rete di ricerca;
- Certificazione su Google Ads per rete display;
- Certificazione sugli annunci Shopping;
- Certificazione Google Ads sulle misurazioni;
- Certificazione Google Ads sulla pubblicità video;
- Certificazione sulle campagne per app di Google Ads.
Inoltre, c’è da dire che le suddette certificazioni Google Ads rappresentano uno delle categorie fondamentali per ottenere il riconoscimento di partner di Google. Le altre categorie di requisiti sono il rendimento, il quale dovrebbe attestare che sei in gradi di configurare per bene le campagne al fine di per far ottenere ai tuoi clienti le migliori performance. L’altra categoria invece è la spesa, infatti il tuo account Google Ads collegato a Google Partners deve avere stabilmente una spesa di 10.000 $ su un arco temporale di 90 giorni.
Conclusioni
Ti ringrazio tantissimo per aver letto fin qui! Effettivamente una guida Google Ads del genere e di questa grandezza può essere un tantino ostica ma se sei arrivato fin qui vuol dire che dietro non c’è soltanto una semplice curiosità ma anche della genuina passione. Quest’ultima, infatti, è il volano per la buona riuscita di qualsiasi progetto di business, anche il tuo.
La piattaforma di Google Ads, da questo punto di vista e come abbiamo visto ampiamente, è un’ottimo strumento per far decollare la tua attività sia digitale che fisica ma prima vi deve essere sempre una strategia a monte per capire da dove si viene e dove si è diretti.
Comunque, a questo punto sai cos’è Google Ads e a cosa serve e potrai anche ottimizzare al meglio le tue campagne o quelle dei tuoi clienti, senza per forza arrancare dietro a dubbi o incomprensioni.
A proposito di dubbi: se ne hai qualcuno o qualcosa ancora non ti è chiaro ci vediamo nei commenti.
Buona fortuna!
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