Cosa sono i link interni?
I link interni sono collegamenti ipertestuali da e verso uno stesso sito web. Permettono all’utente di navigare in modo comodo e funzionale un sito o blog, senza dover uscire dallo stesso o effettuare una ricerca.
Un link interno – o “internal link”, dall’inglese – mettono in collegamento 2 pagine web di uno stesso dominio di primo livello.
Un esempio di link interno? Questo è un esempio di link interno che punta alla pagina: “cos’è la SEO?”
Ecco il codice HTML che compone il link qui sopra: <a href="https://www.lorenzcrood.com/cos-e-la-seo">cos'è la SEO?</a>
In pratica è un semplice link, ma il dominio è lo stesso della pagina su cui si trova il link fondamentalmente.
A cosa servono i link interni?
Un aspetto da considerare nel tuo sito web sono i tuoi link interni.
I link interni vengono trascurati: spesso i blogger/SEO fanno solo link builiding. Il linking interno dovrebbe invece venire prima della link building.
La funzionale principale dei link interni è quella di facilitare la navigazione dell’utente e quindi rendere la sua User Experience migliore. I link interni aiutano anche l’indicizzazione e il posizionamento del tuo sito web.
Infatti mentre i link ad altre pagine del tuo sito potrebbero non migliorare direttamente l’autorità del tuo dominio, i collegamenti interni possono comunque aiutarti a posizionare il tuo sito più in alto nelle ricerche di Google.
Come mai? Perché i collegamenti interni possono migliorare i punteggi di autorità e pertinenza della pagina linkata, passando a quella pagina link juice da pagine più autorevoli e dando informazioni a Google e gli utenti di cosa tratta la webpage (attraverso gli anchor text dei link interni e al loro contesto).
Un collegamento interno dalle tue pagine più forti ad altre pagine pertinenti (ma più deboli) del tuo sito può dare loro una piccola “spinta SEO” passando il cosiddetto “link juice”.
Con i link interni, hai il controllo completo sull’anchor text, così puoi aiutare le tue pagine a classificarsi per le parole chiave esatte che stai prendendo di mira.
Molti SEO vanno a fare link buiding ancora prima di aver fatto internal linking, il che è assurdo perché si spreca budget e non si ottimizza la struttura preesistente del sito web in questione.
Le cosiddette “pagine orfane” sono appunto quelle pagine che non riescono a essere trovate dagli utenti o anche dai motori di ricerca, perché sono lasciate sole, senza nessun collegamento ipertestuale da altre pagine. Una buona pratica SEO è evitare di avere pagine orfane su un sito web.
Idealmente le pagine più importanti a livello commerciale dovrebbero avere il maggior numero di link interni. (Questo è possibile verificarlo con strumenti SEO come Screaming Frog o Google Search Console.)
Un utente resterà di più su un sito dove ci sono diverse pagine di approfondimento o pagine simili che trattano temi correlati, aumentando quello che si chiama tempo di permanenza e diminuendo la cosiddetta frequenza di rimbalzo (gli utenti che “rimbalzano” e se ne vanno subito).
E quando un utente resta di più su un sito è ovviamente un fattore SEO positivo, oltre che fattore positivo per il tuo business, perché hai più possibilità di convertire l’utente da semplice visitatore in lead e poi in cliente.
Dove si trovano i link interni
Gli internal links possono essere all’interno del corpo del testo principale della pagina o articolo.
Anche i link del menù di un sito sono esempi di link interni e permettono la facile navigazione dello stesso. I link del menù permettono la nevigazione in profondità di un sito secondo le gerarchie delle pagine di un sito che definiscono la sua struttura.
I link a tag e categorie sono esempi di link interni che permettono spesso di scoprire contenuti correlati a quelli che si stanno consultando.
I link interni definiscono la struttura di un sito web
La perfetta struttura di un sito web è quella a silos, dove ci sono link interni verso le pagine ad un livello superiore o inferiore della struttura gerarchica di un sito.
La struttura silos consiste nel creare il minor numero possibile di cluster (gruppi) e di posizionare la maggior parte delle pagine a livello orizzontale, ad un massimo di 3/4 clic dalla homepage. In questo modo si ottiene appunto quella che è una struttura orizzontale, ideale per la gestione ottimale della struttura degli URL, la navigazione di un sito e la scansione da parte dei crawler di Google.
Struttura a silos di un sito web o blog
Ecco come si presenta una buona struttura di un sito web. Ciò che permette a questo sito di essere facilmente navigabile è la presenza di numerosi link interni verso le ultime pagine dalla homepage e viceversa; anche i link verso l’alto sono importanti, così come quelli trasversali verso altri articoli correlati o tag/categorie pertinenti.
I “post correlati” alla fine degli articoli o nella sidebar di un blog sono altri esempi di link interni, che aiutano l’utente a scoprire nuovi contenuti rilevanti.
Struttura a silos di un ecommerce
La struttura per un ecommerce è ancora più importante di quella di un sito normale. Gli utenti vogliono trovare subito i prodotti che desiderano acquistare. In un ecommerce i link interni sono assolutamente fondamentali. I prodotti correlati sono esempi di link interni che non devono mai mancare in un ecommerce, per motivi di user experience, SEO, ma anche per aumentare il valore medio del carrello.
Come ottimizzare gli internal link di un sito
Quando si fa link building e si ottengono link da siti esterni (che dovrebbero essere più autorevoli del proprio), bisogna stare attenti a non esagerare con anchor text (il testo di ancoraggio di un link) farciti di keyword. Non bisogna essere aggressivi perché si rischia di creare link innaturali.
Ma se invece parliamo di link interni puoi e dovresti usare le keyword della pagina di destinazione per anchor text e il testo che circonda il link, in modo da mettere in chiaro all’utente cosa deve aspettarsi di trovare quando clicca su quel determinato link.
Quindi gli anchor text dei link interni possono spesso essere exact match o partial match senza troppi problemi. Ovviamente non devi esagerare perché esistono anche casi reali in cui un sito viene penalizzato per sovraottimizzazione SEO. Insomma, puoi essere più aggressivo, ma la naturalezza viene sempre prima di ogni cosa.
Il contesto dei link (sia interni che backlinks da siti esterni) è ovviamente sempre fondamentale. Il link deve portare clic, altrimenti non ha valore agli occhi di Google. E per attirare clic deve essere giustificato e non solo: deve essere UTILE in quel esatto contesto.
Un link interno che porta ad una pagina 404 non più esistente o non pertinente è penalizzante.
Non usare tool per creare link interni automatici
A meno che sei un esperto SEO non usare tool automatici per inserire link interni, rischi solo di farti male.
I link interni, come appena spiegato, devono essere utili, quindi quelli inseriti manualmente nel testo sono i migliori e sono quelli che Google valuta più attentamente.
Attenzione: idealmente quando vengono pubblicate pagine nuove (articoli, prodotti, ecc.) non solo dovrebbero contentere link interni verso le pagine correlate, ma sarebbe utile anche andare nelle pagine pubblicate in passato, che sono correlate alla nuova, e linkare ad essa.
Un’operazione che il 99% delle persone, anche dei SEO più esperti, non fa.
Tipologie di link interni
Abbiamo visto la tipologia più utile di link interni, ma ce ne sono tante altre, anche queste utili per la navigazione di un sito:
- Link del menù
- Breadcrumbs (“briciole di pane”), che indicano all’utente dove si trova
- Filtri di navigazione
- Immagini
- Widget nella sidebar o nel footer (tipo “Articoli più letti” o “Articoli recenti”)
- Post o prodotti correlati
Tutti questi link interni sono utili per navigare più facilmente un sito.
Ovviamente servirebbe una pianificazione dettagliata della struttura di un sito per capire come e dove agire o quali link interni non inserire, inserire e preferire.
Metodo semplice ed efficace per fare internal linking sul tuo sito
Sono abbastanza sicuro che chi non è nuovo alla SEO conosca già questo metodo, ma è però utile farlo non saperlo, quindi sappi che il processo che ti sto per mostrare dovresti pianificarlo ogni mese o ogni tot mesi (in base alla grandezza e importanza del sito in questione).
La funzione di ricerca del tuo sito, che probabilmente si basa su WordPress, fa il suo sporco lavoro ma non può fare tutto. Ecco alcuni modi per migliorare il tuo sito e dare ai tuoi visitatori quello che vogliono.
Migliorare la struttura dei collegamenti interni utilizzando l’operatore di ricerca “site:”
Ciò comporta l’utilizzo dell’operatore di ricerca “site:” per visualizzare le pagine nell’indice di Google che includono una determinata parola chiave o frase.
Diciamo che voglio trovare altre pagine che sarebbero l’ideale per costruire collegamenti interni al mio articolo sulla SEO tecnica (o qualunque sia il tuo argomento), lorenzcrood.com nella barra di ricerca di Google
Ecco cosa cercare –> site: lorenzcrood.com “seo tecnica”
Basta sostituire il dominio del tuo sito e la parola chiave che stai cercando.
Questo mostra le pagine del tuo sito che includono la parola chiave insieme a potenziali opportunità di collegamento interno.
Quindi tuffati nelle pagine pertinenti e aggiungi i tuoi link.
Metodi più avanzati per sfruttare i link interni
Per i i più esperti ci sono anche strumenti migliori per fare internal linking:
- Screaming Frog, che ti permette di analizzare la struttura di un sito con tutti i suoi link interni e anche le singole pagine
- Google Search Console, individua le pagine con più link esterni o interni e parti da lì per ottimizzare il tuo sito
- Ahrefs o Semrush, trova le pagine più autorevoli (con più DR o più referring domains) e inserisci dei link interni in quelle pagine
- Yoast SEO Premium, che ti suggerisce i link interni nella sidebar durante la scrittura dei post (utile se hai più scrittori)
Spero che questa guida ti sia stata utile! Per ricevere altri consigli SEO esclusivi iscriviti alla newsletter 😉