Via Twitter, dall’account di Google Webmasters, arriva la notizia inattesa secondo cui gli elementi di impaginazione rel=”prev” e rel=”next” non sono più importanti per la SEO.
Si tratta di una notizia curiosa dato che era stata la stessa Google a introdurre nel 2011 tali attributi, utili al motore di ricerca per scoprire nuovi contenuti.
Spring cleaning!
As we evaluated our indexing signals, we decided to retire rel=prev/next.
Studies show that users love single-page content, aim for that when possible, but multi-part is also fine for Google Search. Know and do what's best for *your* users! #springiscoming pic.twitter.com/hCODPoKgKp— Google Search Central (@googlesearchc) March 21, 2019
Cosa Sono i Rel=”Prev/Next”?
I rel=”prev” e rel=”next” sono attributi link che Google usava per capire la relazione che esisteva tra contenuti, tipicamente quindi gli articoli di blog e siti web. Per capirci, venivano applicati alle pagine del tipo page/1, /page/2.
Per capirci, questi attributi vengono inseriti tipicamente in modo automatico dal noto plugin Yoast SEO ed erano utili per segnalare a Google:
- La suddivisione di un contenuto in più pagine
- Un modo facile per scoprire le pagine correlate
Altre novità da Google
Google ha recentemente parlato di un’altra novità importante sul nofollow (scopri cos’è) e i nuovi attributi che ha introdotto.
Scoprine di più: leggi l’articolo completo (il link è quello sopra).
Perché Siamo Venuti a Scoprirlo Solo Ora
La notizia pubblicata da Google è dovuta ad Adam Gent, SEO Product Manager di DeepCrawl (l’equivalente di Screaming SEO Frog).
Si è infatti accorto che nella documentazione ufficiale per i webmaster c’era una nota di aggiornamento che segnalava gli attributi di paginazione standard come obsoleti per il processo di indicizzazione di Google.
Cosa è Cambiato (Poco)
A quanto pare ora gli algoritmi di Google non hanno più bisogno di tali attributi, perché riescono a capire tutto ciò senza aiuti. O meglio, un aiuto ce l’hanno, ma viene dalla sitemap.
Sottolineerei quindi l’importanza di una sitemap ben strutturata.
Non si è costretti a crearla, ci sono degli ottimi modi per generarla in modo perfetto (automaticamente), in modo da non doverla aggiornare ogni volta che si pubblica un nuovo contenuto.
Cosa Non è Cambiato e Perché Puoi Ancora Usarli
Se è vero che per Google non si serve più degli attributi di paginazione “next” e “prev”, è anche vero che si tratta di uno standard HTML diffusissimo, che viene infatti usato da altri motori di ricerca, ad esempio Bing, ha fatto sapere Frédéric Dubut.
We're using rel prev/next (like most markup) as hints for page discovery and site structure understanding. At this point we're not merging pages together in the index based on these and we're not using prev/next in the ranking model. https://t.co/ZwbSZkn3Jf
— Frédéric Dubut (@CoperniX) March 21, 2019
Se sei nel “game” della SEO da un po’ di tempo sono sicuro che già lo avevi previsto. La SEO si evolve, non cambia radicalmente.
In parole povere non cambia nulla per i proprietari di siti web e di blog. Yoast ha ufficialmente annunciato di voler continuare ad usare i rel=”next/prev”, quindi l’80% dei siti WordPress di tutto il mondo continueranno ad usarli (così come presumo anche gli altri plugin SEO).
Dopotutto tali attributi servono anche per altri scopi, non solo per la SEO. Ad esempio per lo scraping.
Pratiche Consigliate e Sconsigliate
Alcuni SEO hanno subito trovato come logica alternativa alla vecchia paginazione le pagine a scrolling infinito. In realtà non sono consigliabili, se non per giornali/magazine o social, perché hanno un impatto negativo su prestazioni e SEO.
Altri hanno pensato di aggiungere il tag “noindex” alle pagine intermedie (/2, /3, ecc.), ma ciò non ha senso perché porta nel lungo termine a rendere i link presenti su tali pagine di passaggio come “nofollow”.
Ciò che bisogna fare è puntare sull’internal linking (link building interno al proprio sito) ben fatto. Un buon internal linking, aggiungo io, è nativo: non si basa (principalmente) su shortcode o plugin/funzione dei temi per gli articoli correlati a fine articolo. Un buon linking interno si basa su dei link all’interno del main content, utili al lettore per approfondire l’argomento che sta leggendo o per scoprirne uno a cui è interessato.
Ora come ora non c’è una vero alternativo al vecchio metodo di paginazione, perché la paginazione sembra essere superata. Google è diventato semplicemente più intelligente a capire la struttura di un sito.